UN SENSO………… AI SENSI

Il blog “Scriviamo con gusto” augura a tutti una serena Pasqua con il lavoro svolto dalle classi V C e V D insieme all’insegnante di Religione. 

Si avvicina la Pasqua, un tempo sacro per i Cristiani, un tempo diverso dal tempo ordinario, in cui si fermano le attività quotidiane, in cui sappiamo che è festa, non solo perché ce lo dice il calendario, ma anche perché nelle strade e nelle case si vedono, si sentono, si “percepiscono” , tutta una serie di particolari, di odori, di sapori che ci fanno capire che si sta celebrando la Resurrezione di Cristo.

La percezione della realtà avviene attraverso i nostri sensi, è soggettiva, e quello che un odore o un sapore possono provocare in ognuno di noi, resta un’esperienza personale legata alla sua vita, a quello che ha vissuto.

La festa religiosa ha però una particolarità e ci offre una opportunità diversa rispetto al tempo “normale”.

Nel momento in cui una tradizione viene vissuta da una intera comunità diventa memoria collettiva, e quel rito e quella tradizione, pur evocando in ognuno di noi ricordi e nostalgie personali, allo stesso tempo ci unisce e ci identifica in una ritualità che lega insieme cultura, religione e adesione personale.

Nel condividere insieme i ricordi legati alle celebrazioni pasquali nelle nostre case, ci siamo resi conto che le nostre mamme e le nostre nonne cucinavano gli stessi piatti, che si condividevano le stesse tradizioni ma che ognuno di noi era legato ad un particolare ricordo, di un odore o di un sapore o di una sensazione, che diventa quindi in quel momento, un qualcosa di unico e diverso da quello di tutti gli altri, perché noi siamo tutti diversi e diverse sono le nostre esperienze di vita.

Una delle ricette tradizionali legate alla celebrazione della Pasqua nelle regioni del Sud è la CUDDURA CULL’OVA. 

La coddura o cuddhura, è un dolce tipico siciliano. Durante il periodo della Quaresima, si osservava una grande moderazione alimentare, che escludeva dalle tavole carne, uova e formaggi, ma con l’arrivo della settimana santa le privazioni terminavano, e le uova erano un alimento particolarmente utilizzato per la preparazione dei dolci pasquali.
La “cuddhura” o “coddura”, è un grosso dolce di forma circolare, con incorporato un numero variabile, ma sempre dispari, di uova col guscio, che le giovani donne usavano regalare ai fidanzati nel giorno della Resurrezione.
Ma la forma della cuddura non è solo circolare: se ne preparano anche a forma di “campanaru” (campanile) per risuonare le campane al Cristo risorto, a forma di “panarieddu” (cestino) per augurare abbondanza, oppure di “gadduzzu” (galletto o colomba) per i ragazzi, di “pupa” (bambola) per le ragazze, e a “cuore” per i propri amati.

cuddura

 

La foto è tratta dal sito: http://ricette.giallozafferano.it/Cuddura-cull-ova.html, in cui troverete anche la ricetta di questa specialità pasquale.

Buone vacanze.. con gusto a tutti!!!

 

 

2 pensieri su “UN SENSO………… AI SENSI

  1. Ho trovato particolarmente interessante il passaggio dalla tradizione collettiva all’esperienza /ricordo personale di un alimento. Mi è servito come spunto per andare a rileggere il passo di Proust ed il “suo” sapore delle Madeleine, che rileggo sempre con molto piacere. Mi piacerebbe sapere se si può individuare un collegamento, un’influenza diretta, tra quello che un cuoco decide di cucinare ed il suo ricordo.

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  2. Molto interessante il collegamento tra regione e tradizione, tale collegamento non si ha solo con la cuddura cull’ova che viene fatto nella variante sia dolce che salata non solo in Sicilia, ma anche in Calabria ma anche con un altro dolce tipico chiamato ” ‘mpigliodata ” o ” pitta ‘mpigliata o della Madonna” un dolce a forma di rosa al cui interno sono si ha un ripieno acon uvetta e noci. Per la prossima Pasqua si potrebbe proporre la ricetta di tale dolce e la tradizione religiosa a cui è legato tale dolce e si potrebbero proporre anche altri dolci della trazione oltre che a piatti salati.

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