Siamo lieti di presentarvi, finalmente, gli elaborati della classe III C sul mare. Questa volta vi proponiamo due piatti, un antipasto e un primo al sapore di mare:
Il Mabo, un mélange fra una bavarese di avocado e una di patate accompagnate da gamberi con salsa all’arancia.
Il mare di profumi è, invece, un risotto che crea un connubio tra gli agrumi e il mare che, unito ai monti, “sprigiona raffinate prelibatezze dai riflessi molto appetitosi”.
Scriviamo... con gusto!!! Il blog degli studenti della sede carceraria di Ranza – San Gimignano (Siena) dell'Istituto Enogastronomico “Bettino Ricasoli” 
Bravo aux élèves pour ce voyage sur les flots de la poésie de Victor Hugo. J’ai lu et apprécié vos travaux en langue française : on passe de la littérature à la gastronomie, des images visuelles de la France aux figures de style .. Très intéressant aussi le lien qui m’a permis de découvrir l’exposition de la BNF. Merci de l’avoir partagé avec vos lecteurs. A propos de ces sources de réflexion, j’aurais une question à vous poser : quelle est votre approche à l’étude des langues étrangères? Est-ce que votre contexte d’étude vous impose des limites ? Est-ce qu’une langue étrangère comme le français vous permet de voir au-delà des murs qui vous enferment et de voyager au moins par la puissance de l’esprit ? Je crois que la littérature peut également vous aider dans cette « navigation » culturelle. Merci de partager vos avis et félicitations pour vos travaux et vos recettes gourmandes !
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Quelle belle initiative de joindre littérature et plus précisément, poésie et gastronomie ! Deux domaines où le génie humain n’a jamais taris, bien au contraire, des secteurs où son inventivité et sa créativité se sont illustrées, s’illustrent et s’illustreront toujours aux degrés les plus élevés de leur capacité et potentialité. Autant la poésie fait voyager dans l’espace et le temps, autant la gastronomie traverse l’espace et le temps, qu’elle conjugue, pour donner aux papilles gustatives les stimuli les plus improbables et les moins imaginables. En créant par vos recettes, des lieux de rencontre entre les fruits de mer et les agrumes des montagnes, le concentré de la senteur marine et le parfum exaltant des montagnes, vous avez réécrit la poésie par la gastronomie, en célébrant ce qu’elle a de plus chère : la liberté. Votre voyage à travers les sens, et celui auquel vous nous conviez en est l’expression. Vous nous donnez à comprendre que le monde carcéral, avec sa “privation des libertés” n’en est au sens stricte qu’une “restriction” permettant de redécouvrir toute la valeur et la symbolique de la liberté. Continuez votre voyage gastronomique, à travers l’espace, le temps et les cultures, allez à la conquête de cette “liberté perdue” en suivant la senteur et le parfum de vos recettes que rien ne peut arrêter. Continuez à dire et à écrire cette poésie, celle des ingrédients qui se mélangent pour l’extase de nos papilles, mais aussi pour exhaler le doux parfum de la créativité, de la liberté. Bon vent et bon appétit. KCA
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En premier lieu, nous vous remercions pour les beaux mots que vous nous avez adressés, surtout pour les pensées sur la liberté qui, pour nous, est l’idéal le plus important. Nous continuerons à nous engager au niveau culturel tout en pensant au message que vous nous avez transmis. Merci beaucoup de nous avoir écrit et continuez à visiter notre blog.
La classe IV C.
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Bonjour.
Merci de votre commentaire et de vos questions, symbole d’attention et de curiosité.
Notre approche à l’étude des langues étrangères est constructif mais limité parce que nous n’avons pas assez d’heures de cours. De plus, le contexte nous impose de restrictions : nous n’avons ni les moyens pour étudier de manière interactive ni la possibilité de perfectionner nos connaissances. Même pour la cuisine, nous ne pouvons pas nous exercer au-delà des heures passées dans les laboratoires de l’école, à cause des normes en vigueur dans l’institut.
Cependant, l’étude et l’école nous donnent beaucoup d’opportunités, comme celle d’échanger ce message avec vous.
Un grand merci et à la prochaine.
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Notre approche à l’étude des langues étrangères est constructive mais limitée parce que nous n’avons pas assez d’heures de cours et les moyens pour étudier de manière interactive.
Le contexte nous limite parce que nous ne pouvons pas perfectionner nos connaissances au niveau théorique ni pratiquer ce que nous apprenons dans le laboratoire de cuisine à cause des normes en vigueur dans l’institut.
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Il mabo sembra molto buono… ma forse la porzione dovrebbe essere più sostanziosa?
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Ciao gentile lettore, le porzioni, in questo caso, non possono essere più sostanziose in quanto si tratta di u antipasto dai gusti forti e l’antipasto ha la caratteristica di preparare il palato alle pietanze successive. Grazie per averci scritto, i corsisti della III C.
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Ricetta di impatto!!!leggendo la ricetta e guardando la foto del piatto sembra di essere catapultati in un ristorante a strapiombo sul mare…vorrei sapere se posso usare il bergamotto , agrume dal tipico sapore e riscoperto negli ultimi anni come antiossidanti, in sostituzione dell’arancio e del limone usati nella ricetta
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Ciao cara lettrice, il bergamotto, seppur riscoperto negli ultimi anni grazie alle sue proprietà salutari, ha un gusto deciso e un aroma marcato , forse troppo per questo piatto. Ti proponiamo, invece, di incrementare gli agrumi utilizzando anche il pompelmo rosa, molto più dolce rispetto al bergamotto. Grazie per il tuo commento, gli studenti della III C.
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L’idea del blog è molto originale e ho già commentato in passato. A questo punto però vorrei proporre una provocazione, un’inversione di tendenza rispetto alla moda attuale che prevede piatti sempre più belli e decorati ma sempre più “vuoti”. Se condividete il mio pensiero, suggerirei di modificare un po’ il vostro stile e di trasmettere questo messaggio attraverso il vostro blog. Grazie e buon lavoro.
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Vorrei provare a preparare la vostra ricetta. Il risotto è un piatto che mi ricorda i luoghi nei quali sono cresciuta; è, dalle mie parti, il piatto della domenica, della festa, e ogni volta che mi assale la nostalgia di casa mi consolo preparandone uno di gran lunga meno sontuoso di quello che avete elaborato a partire dal tema che vi è stato assegnato. Mi pare di intravedere anche in voi, correggetemi se sbaglio, la voglia di evocare sapori, profumi e colori che vi sono familiari, che fanno pare della vostra storia.
Ho qualche quesito dovuto alla mia imperizia e qualche osservazione:
-che varietà di riso consigliate di usare? Carnaroli, Vialone nano, Arborio…? Le varietà semi-integrali o integrali di Carnaroli o Vialone nano, più grezze, che oggi vanno tanto di moda, sono adatte?
– per quale motivo tostate il riso per 7-8 minuti? Io che non sono un’esperta e ho imparato in famiglia lo faccio tostare per non più di 3 minuti per non farlo scurire troppo
-il fumetto di pesce (di cui non è indicata la quantità) va aggiunto al riso gradualmente o in una sola volta?
-mescolo o no una volta aggiunto il liquido? Quale tempo di cottura consigliate?
-nell’elenco degli ingredienti non avrei usato l’indicazione “una bustina di zafferano”, preferirei quella del peso, più omogenea rispetto alla menzione degli altri ingredienti
Grazie e scusate per questo lungo elenco di domande
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Cara Nelly, ecco le nostre risposte alle tue domande.
Abbiamo tostato il riso per 7 – 8 minuti perché la quantità era abbondante e quindi necessitava trattenere più amido possibile. Consigliamo di mescolare il riso frequentemente e velocemente per non fare annerire i chicchi. Il minutaggio è comunque indicativo: se si nota l’annerirsi dei chicchi in maniera troppo repentina allora è consigliabile abbassare la fiamma del fornello o addirittura fermarsi con la tostatura.
Il riso classico consigliato per un risotto è la qualità ‘carnaroli’. Al giorno d’oggi, nella cucina moderna, gli addetti ai lavori si sono sbizzarriti sempre di più utilizzando anche altre varietà di riso tanto da stravolgere totalmente le abitudini classiche per aprire nuove vie verso stili di cucina sempre più innovativi. A parte il ‘carnaroli’, oggi sono sempre più utilizzati il ‘vialone nano’, il ‘ribe’ o anche risi colorati (‘venere’ e ‘rosso’).
Il fumetto deve essere aggiunto un po’ alla volta cercando di arrivare alla cottura ottimale del riso avendo cura che questo non sia troppo liquido o troppo asciutto.
Grazie per il tuo commento, per noi molto gradito. Ci auguriamo di aver soddisfatto tutte le tue curiosità. Ti invitiamo a seguirci e a commentare ancora il nostro blog. I corsisti della III C.
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Leggo il vostro blog e mi soffermo sulla poesia. Sembra che Dante, come il mare, vi abbia travolti e forse stravolti (sbaglio?) e devo dire che, tutto sommato, siete stati bravi a rispondere per le “rime”. Dite che il “mare ti guarda senza giudicarti” ma voi come vi guardate? La poesia riesce, secondo voi, a farci guardare il mare che abbiamo dentro con occhi che illuminano?
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Selon moi, le safran n’est pas nécessaire dans ce plat parce que son parfum se perd dans celui des fruits de mer, des échalotes et des autres épices. La couleur non plus ne donne pas sa touche à la recette car vous avez utilisé aussi les tomates ! Moi, j’aurais ajouté aussi des artichauts (les cœurs dans le riz, les fonds et les feuilles dans le fumet) car ces légumes exaltent bien l’odeur des fruits de mer.
Bisous de Marseille.
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Nous avons apprécié votre commentaire critique. Pour ce qui concerne le safran, nous l’avons ajouté pour exalter un produit local, le safran de San Gimignano, déchanté aussi dans la littérature italienne. Pour les artichauts, nous apprécions votre conseil qui est très intéressant. On cherchera à enrichir notre recette et on espère la proposer bientôt sur notre blog 😉
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Votre recette “Une mer de parfum” est très intéressante parce qu’on utilise en même temps le jus de citron et le jus d’orange: il y a aussi beaucoup de légumes qui accompagnent le plat!
Félicitations !
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Merci beaucoup de votre commentaire. Le choix d’utiliser les agrumes vient du souvenir de notre terre et de nos côtes.
A la prochaine
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E cosa avreste fatto di speciale?
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Per noi di speciale c’è il tuo commento! Grazie, gli studenti della III C.
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